ESSERE IO

 Molte volte in questi 47 anni di possibilità, mi sono chiesto se ne avessi colta qualcuna, ma ancora oggi non so rispondere a questa domanda. Sopra a tutto lamento il fatto che da quando sono nato nessuno mi ha fornito un manuale su come affrontare tutta questa vita. Questo vuol poter dire, a mio avviso, solo una cosa: non ci sono istruzioni. Quindi o il nostro Creatore è uno sprovveduto, o  in realtà siamo liberi di esprimerci per quello che siamo, di sperimentare errori e di scrivere il nostro libretto delle istruzioni personale. La realtà che vivo è duale, cioè divisa tra due fazioni: bello o brutto, ricco o povero, alto o basso ecc. Quello che invece penso essere importante sono le sfumature, l’uscire dai margini che abbiamo acquisito durante l’educastrazione impartitaci dalla scuola e dai nostri genitori. Ciò che abbiamo imparato sul mondo ci è stato tramandato per la maggior parte, e non sperimentato personalmente. A me manca in tutto questa logica un pizzico di magia, di fatalità. Non credo che sia tutto un algoritmo, voglio credere invece che dipenda da me la mia vita, non voglio più delegare la mia felicità agli altri, voglio che sia una mia responsabilità. Il solo fatto di vivere in base a cosa pensano gli altri di me mi deprime. Allora vorrei intagliare un ramoscello abbastanza robusto, renderlo della forma di una bacchetta magica, agitarlo nell’aria dicendo cose strane e aspettando che abbia effetto in qualche modo sulla mia vita. Vorrei dire a qualsiasi persona quello che veramente penso di lei senza aver paura di perderla. Vorrei condividere un brutto pensiero con qualcuno senza essere giudicato. Vorrei essere io, insieme ad altri che sono loro!