In medicina cinese, ogni organo ha una propria coscienza ed imprime all’essere funzioni ed emozioni specifiche, atte a mantenere l’equilibrio (dinamico) di salute e l’armonioso fluire delle emozioni stesse. Il fegato è sede dello Hun (l’anima del fegato) che, quando il cuore è calmo e sereno, fa spiccare la fantasia, l’intuizione, la creatività, l’ideazione, il coraggio. Ci mette in contatto con il nostro io profondo e c’illumina sul nostro Scopo, ci dona il Potere. Ora, vediamo un pò come siamo capaci, trascinati dai condizionamenti sociali, di danneggiare il sistema fegato:
1)Sovrastimolazione visiva: la funzione visiva è collegata al fegato; l’utilizzo sempre più incessante ed incontrollato (da noi stessi!) degli schermi, determina una sovrastimolazione, tale da determinare disfunzione.
2)Bombardamento mediatico di notizie terrorizzanti, immagini raccapriccianti, idee di morte, paura, distruzione, divisione e “tifoseria”: se non controlliamo esattamente se, quando e come informarsi, rischiamo un blocco nel libero fluire delle emozioni. Questo determina ansia e rabbia repressa (emozione legata al fegato) che può manifestarsi in aggressività oppure essere introiettata e manifestarsi come sintomo sul fisico (soprattutto su unghie, tendini, muscoli) e sulla durata e la qualità del sonno.
3)Eccesso di cibo, eccesso di cibi acidificanti: se non sappiamo ascoltare i bisogni del nostro corpo, le emozioni represse ci fanno sfogare sul cibo, sovraccaricando la funzione digestiva dell’organo.
4) Il non plus ultra è quindi guardare notizie terrorizzanti del telegiornale, la sera durante la cena mentre mangiamo troppo ed in modo scorretto, prima di andare a letto.
Il risultato è l’instaurarsi di un circolo vizioso per cui viviamo come zombie, privi di coraggio, fantasia, intuizione, creatività e ideazione e quindi facilmente manipolabili.
Anche la nostra cultura lo dice: “ci vuole fegato” è la tipica espressione che si riferisce al coraggio (azione volta al cuore, che non ha paura perché sa di essere nel giusto).
Nella cultura ellenica il titano Prometeo, per aver rubato il fuoco divino ed averlo donato agli umani, è stato punito da Zeus, incatenato e poi torturato da un’aquila che appunto, ogni giorno gli mangia un pezzo di fegato (simbolo del coraggio), che poi si rigenerava durante la notte.
Quindi, autosservazione e controllo avendo cura del nostro fegato, ci consentono di non essere vittime immobili delle nostre emozioni bensì di sprigionare la nostra creatività. Personalmente esprimo sempre con decisione la mia contrarietà agli schermi, soprattutto ad uso libero, per bambini e ragazzi: non possono avere una consapevolezza tale da proteggersi e rischiano di spegnere la loro “fiamma divina”.
Ah, si chiama fegato da “ficatum”, antica ricetta romana del fegato con le foglie di fico.
Luci;-).
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