IL PERCORSO GIUSTO

Tutti noi ci chiediamo continuamente se la strada intrapresa è quella giusta, se siamo felici ecc. Ecco il fatto stesso che ci poniamo tale domanda significa che non siamo sicuri che lo siamo. La risposta sovente soggiorna all’interno della domanda. In questa situazione, cerchiamo degli appigli per sentirci più sicuri e chiediamo consigli alle persone più vicine o vediamo su internet qualcuno che ci dice che lui sa come uscire da questo stallo e che ci renderà felici. In realtà non esiste un percorso universale per ricordarsi chi siamo. Ognuno a modo suo,  sempre che si impegni nella ricerca, troverà il sentiero sul quale incamminarsi. E nessuno tranne voi può rendervi felice. E’ un lavoro continuo, come quello di uno scultore che toglie al pezzo grezzo la pietra in eccesso, faticoso, costante e spesso apparentemente poco remunerativo.  Si ci sono delle tecniche, delle scuole che percorrono strade diverse ma l’obiettivo è sempre lo stesso, scoprire chi siamo in realtà. All’inizio del mio percorso, nato in maniera casuale, con la caduta di un libro da una mensola di casa, anche io ero scettico e stranito. Era il periodo dove mi facevo domande in continuazione e dal quel giorno le risposte arrivavano e arrivano tutt’ora di conseguenza. Parlo di circa  dodici anni or sono, e ogni giorno mi meraviglio di quello che riscopro, e questo mi ha permesso di dare un senso a quello che faccio quotidianamente. Non sempre riesco a fare bene a spesso sbaglio, e sta li il segreto, nell’osservazione, nella consapevolezza di commettere errori, il resto viene da se. Per cui dedichiamoci pure a ciò che riteniamo più affine a noi, a ciò che risuona al nostro interno, e permettiamoci di sbagliare. Gli ostacoli ci saranno sempre e più miglioriamo più duri saranno anche perché nel frattempo siamo cresciuti e siamo divenuti più forti, da poter affrontare quello che ci attende. E questi non saranno tempi facili. 

RV