Questa mattina mi sono imbattuta in una dinamica relazione che mi ha colpito in maniera particolare tanto da stuzzicare la scintilla di un nuovo post.
Non starò qui a descrivere l’evento, vorrei concentrarmi più sulle riflessioni e sulle domande emerse, che sono davvero moltissime.
In che misura, in maniera universale ci rispecchiano negli altri e nelle loro dinamiche, che alla fine, appartengono anche a noi…magari con sfumature diverse?
È si, alla fine siamo più simili di quello che immaginiamo e siamo tutti maestri formidabili gli uni per gli altri.
In effetti, siamo tutti esseri umani completi, dovremmo solo cercare di aprire alla moltitudine che bussa alle nostre porte con curiosità invece che con giudizio.
La curiosità allarga gli orizzonti e la vita, perché a differenza del giudizio ci permette di porci domande e di sperimentare invece di chiudere a priori.
Ci confrontiamo con l’altro e con il mondo spesso sentendoci migliori o, al contrario, non degni.
Ci spingiamo inconsapevolmente fuori dalle relazioni sane, preda del dolore dei triangoli drammatici identificandoci nei personaggi di persecutore, salvatore o vittima, alternandoli in base alle situazioni e agli incontri. Ripetiamo copioni di vita così identificati negli stessi personaggi da smarrire la nostra identità e la consapevolezza della scelta più giusta per noi nel qui ed ora.
Scriverò una lista di spunti su cui voglio riflettere, che ho chiamato la sfida dei 21 punti.
21 è considerato un numero che rappresenta, fra i vari significati, l’armonia e l’equilibrio tra le forze maschili e femminili, un numero che può indicare una nuova fase di crescita e sviluppo. Mi sembra che calzi a pennello 😊
Ecco i 21 punti:
1 – ricostruire da dentro ( e non da fuori!) un ego sano
2 – non cercare riparazione, ma presenza
3 – donare amore e gratitudine al mio corpo
4 – solo i colpevoli, riconoscendo ed accogliendo, crescono a differenza della vittima che, non sentendosi responsabile (è sempre colpa degli altri o del mondo o delle sventure ecc), rimarrà in balia di poteri esterni invece che del proprio potere personale.
5 – evitare la ripetizione: essere presente a me stessa per spezzare il ciclo è un atto d’amore
6 – un ciclo si spezza quando mi dò quell’amore che non ho ricevuto dall’esterno
7 – i figli hanno bisogno di madri sveglie, non perfette
9 – posso appoggiare in terra quello che non voglio più ed i dolori che non mi appartengono
10 – crescere dedicandomi lo spazio per essere chi sono e non di chi devo o sono dovuta essere per sopravvivere
11 – prendermi la responsabilità di me stessa e della mia storia
12 – la rabbia va sentita e trasformata per non rimanerne prigioniera (angoscia, tensione, malattia) ed evitare che diventi distruttiva
13 – smettere di aspettare scuse che non arriveranno
14 – ringraziare per ciò che è stato possibile e perdonare, che perdonare è anche liberarsi da potenti catene
15 – accogliere, amare, respirare
16 – trattarmi con la cura che mi aspetto
17 – riappropriarmi della mia voce e dei miei desideri
18 – diventare creatrice della mia storia
19 – distaccarmi senza giudizio e con gratitudine per quello che è stato, da identità che credevo mie ed invece non lo sono
20 – non vergognarmi del mio sentire
21 – rompere le illusioni e decidere come voglio continuare
C. G Jung ha scritto: “chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia!”.
Entra in contatto ed ascolta il tuo bambino interiore felice o ferito libero o adattato, ti confiderà il modo di prenderti cura di te stesso attraverso l’amore che doni a lui. Ascolta il bambino interiore con le sue ferite per guardare il tuo dolore con occhi adulti, coraggiosi e pieni d’amore.
Ritrova ed abbraccia la versione intera di te, per quello che sei veramente. Integra quello che è stato dolorosamente “modellato” per essere accettato ed amato.
Insomma, non aspettare quel gesto dall’esterno che può anche non arrivare: amore non è essere accettato a condizione di.
Inizia da dove nessuno ha iniziato con te e ricreati come persona sveglia.
LFR
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2 Comments
Riglessione su cio che siamo..a volte viviamo senza vonsapevolezzs come il non sentire che respiriamo..quindi imparare ad adcoltarci di piu per capire veramente chi siamo e dove e cossavogliamo fare ed andare
Grazie Cinzia per il tuo interessante feedback… soffermarsi sull’ascolto di noi stessi (energia femminile) prima di passare all’azione (energia maschile) ci porta verso strade desiderate.. grazie