Supereroi

Le storie popolari di fumetti e film, proprio perché sono delle finzioni, sono considerate avventure che fanno sognare ma che rimangono impossibili. Diventano puro intrattenimento, anche se in fondo il messaggio arriva…

Di quale messaggio parlo? Parlo della vicinanza alla realtà, più di quanto s’immagini, delle figure dei supereroi. Sono persone fuori dal comune ma che esistono, sono proprio in mezzo a noi! Solo che non li riconosciamo, così come non riconosceremmo Clark Kent in Superman o Peter Parker in Spiderman, due ordinari e timidi uomini.

1. Perché compiono imprese di lotta al di sopra del più o meno ignaro popolo? Cioè, chi glielo fa fare? Perché rientra nella loro missione, semplicemente, il loro ruolo in un magma di realtà in cui siamo distinti per pura illusione sensoriale. Non c’è una finalità, non la necessità di diventare famosi o di un riconoscimento qualsiasi. La sola necessità è un bisogno impellente di seguire la strada di lotta che è prevalentemente una lotta interiore che si riflette all’esterno. Per questo non c’è mai odio né giudizio nei confronti del nemico; semplicemente il nemico è.
2. Perché mantengono una doppia identità, quella ordinaria e quella straordinaria? Perché sono fatti di personalità e spirito, la personalità serve per muoversi nel mondo, la parte spirituale per cercare l’armonia, la libertà, l’evoluzione. Tante persone che sono consapevoli di questo e lo mettono in atto ogni giorno, senza aspettative di tornaconto, sembrano ordinarie ma in realtà sono supereroi invisibili (ed in quanto tali, possono agire indisturbati).
3. Perché gli eroi che nascono da personaggi ricchi non hanno superpoterpoteri (Zorro, Batman) mentre quelli che nascono da persone mediamente benestanti hanno superpoteri? Per accentuare il divario tra le due “braccia” dell’esistenza (quello orizzontale e quello verticale, la croce, quello di personalità e spirituale). Un uomo che proviene da un ceto medio (spiderman) deve fare un cammino interiore per realizzare il suo potenziale molto più arduo (avrà avuto nella sua vita una serie maggiore di confronti con una società screditante).
4. Perché indossano sempre dei guanti o delle protezioni che arrivano alla parte distale dell’avambraccio? Per stimolare e proteggere due punti cutanei importantissimi: a tre dita dalla piega del polso, in posizione centrale c’è sulla faccia esterna la barriera dell’esterno che ci difende da attacchi esterni (freddo, caldo, onde elettromagnetiche…); sul lato interno c’è la barriera dell’interno che ci protegge dal nostro interno, da emozioni e sentimenti stagnanti.
5. Cosa li muove, al di là della realizzazione della propria missione? Un ingrediente solo: l’amore.