Carlo Monni in “Gino” nella sua celebre scena sul puntale dell’albero di Natale, ci svela un’indizio sul mistero di questo magico periodo dell’anno, periodo di cinque giorni che va dal 23 al 27 di dicembre. Si arrabbia terribilmente e soffre per non aver trovato il puntale giusto per integrità, bellezza e funzionamento. Sì, un oggetto di plastica posticcio e “made in China” diventa il protagonista di una scena comica; la moglie di Gino e Annibale, immersi nella penombra e con lo sguardo spento e rassegnato, sembrano quasi i saggi suggeritori di un uomo irragionevolmente iracondo. Ma…è proprio così? Gino non sa bene perché si arrabbia ed impreca ma in realtà il puntale è l’antenna per il cielo, capace di captare e trasmettere all’albero, alla casa e all’intera famiglia lo spirito del Natale. E cos’è lo spirito del Natale? E’ qualcosa che si avverte, come se fossimo immersi in un’altra atmosfera, diversa dal solito. Ieri al centro commerciale, gremito di persone, non ho visto le solite facce immerse nel sonno dei loro pensieri, ho visto tante persone sorridersi e scambiarsi cortesie, ho visto genitori che stuzzicano i loro bambini e ridono di gusto come se fossero bambini anche loro. Ho visto cose incredibili…in un centro commerciale!!! Non so se ho reso l’idea ma…questo è lo spirito del Natale. Occhio quindi, diffidate da tutti gli alberi di Natale senza il puntale (è come una frittata senza uova)!
Buon Natale di cuore a tutti.
LFR;-).
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