La brutta copia.

Intelligenza artificiale, wi-fi, network, web-cam, internet, app, T9…siamo accerchiati e maledettamente controllati, oppressi, compressi. Credo che non ci sia una via di fuga, se si vuol vivere in società. Così pure ci sentiamo sempre più piccolini ed impotenti, di fronte al gigantesco mostro tecnocratico che ci troviamo davanti e che ottiene il consenso delle masse con la promessa di sempre maggior benessere collettivo e rendendosi affascinante con i suoi acronimi criptici in inglese (chissà come mai mi viene in mente il cavallino che tira avanti la carrozza alla vista dell’irraggiungibile carota?). Ma…a pensarci bene tutti questi sistemi, che apparentemente sembrano mettere da parte il piccolo, povero ed insignificante essere umano, sono solo una brutta copia (grottesca, direi) di qualcosa di bello e grande, impalpabile ma grande. Vediamo un pò, cos’è l’intelligenza artificiale? E’ solo una brutta copia del nostro sistema nervoso, un sistema di connessioni che si attivano agli impulsi interni ed esterni e che generano una risposta più o meno rapida a seconda della complessità della risposta da elaborare (ad esempio se devo evitare un tamponamento, i circuiti che si attivano sono brevi ed inconsci, se devo scrivere una tesi, i circuiti sono complessi e più lenti). Funziona come un cervello umano, che già di per sè è solo un organo isolato da un contesto, e manca ad entrambi qualcosa: la coscienza. La wi-fi é un’invisibile connessione senza fili; assomiglia proprio a quel sistema di comunicazione che influenza gli uni con gli altri al di là di una relazione diretta esperibile con i cinque sensi. Il network, internet, è una rete mondiale che ci mette in comunicazione. Ma non siamo forse fatti di materia ed energia, indistinguibile quindi dall’universo nel quale siamo immersi? Le web cam ovunque, non sono forse solo la bruttissima copia di un’entità divina che guarda e vede, a differenza di noi, tutto quello che ci accade? E un’applicazione non assomiglia forse, sempre in brutta copia, ad un aiuto interiore che ci provenga dalla nostra intuizione e dalla nostra capacità di espandere la nostra conoscenza e la nostra coscienza? E il T9 non ci ricorda per caso che dovremmo stare attenti e svegli alle parole che mettiamo nei dialoghi?

In conclusione direi… oh! Sveglia!

LFR ;-).