Mi spiegate perché le case disabitate deperiscono rapidamente?
Mi trovo in una zona colpita duramente dal terremoto del 1980, un paese quasi interamente raso al suolo e ricostruito fino al 2010. Essendo in una zona del mezzogiorno, molto depressa almeno negli anni scorsi per opportunità lavorative, per scambi ideologici e commerciali, nonostante la ricostruzione, il paese è stato abbandonato dalla maggior parte dei suoi abitanti originari, emigrati al nord. Il risultato è che molte case del centro non sono mai state abitate, chiuse da nuove. Confrontando lo stato degli edifici disabitati ed abitati, a parità di anzianità di manutenzione, è chiaro che le case disabitate sono preda di decadenza da agenti atmosferici, da macchie, da muffe, dalla crescita di piante infestanti. Sono come un organismo che ha perso il contatto con la sua forza interiore e che ha perso completamente la “competenza immunitaria”. Il binomio casa-uomo è uno scambio energetico costante che arricchisce reciprocamente; è un microcosmo che provvede al benessere di tutte le sue parti, esattamente come i prodotti alimentari locali e di stagione sono adatti al nostro fabbisogno nutritivo (c’è una comunicazione invisibile tra i componente dei vari sistemi, più o meno complessi).
Forse è una rilfessione banale per molti, ma oggi mi son sentita di condividerla.
LFR;-).
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