Camminando lungo una delle tante strade, mi sono imbattuta in uno specchio e spostandomi, mi sono stupita dei diversi riflessi che una stessa immagine può donarci.
E allora…qual’ è l’immagine ” vera”?
Quella che più mi piace? Quella che più mi incuriosisce o stupisce? Quella in cui più mi riconosco? Quella a cui sono più abituata? Quella da me più diversa? Forse nell’unica immagine che riconosco?
Oppure, forse…in tutto queste?
Mentre io cammino e quindi mi sposto, l’immagine di questo edificio inaspettatamente si trasforma mettendomi in contatto con riflessi e riflessioni.
Qual’è la vera forma di questo edificio?
Fin da bambini sentiamo parlare di specchi
…”Specchio specchio delle mie brame..”
Ma cos’è uno specchio?
Cosa ricerchiamo ogni volta che ci specchi-Amo?
Uno specchio è davvero uno sguardo capace di verità?
Solitamente è definito specchio qualsiasi superficie che riflette.
Può essere uno specchio “classico”, uno specchio d’acqua, uno specchio immaginario, uno specchio per le allodole, uno specchio su cui arrampicarsi, uno specchio umano …
Qualunque specchio sia è un qualcosa che riflette sempre e comunque parti che parlano di me.
Non siamo abituati a considerare queste superfici in maniera differente dal classico utilizzo di semplice riflesso dell’immagine e quello che riusciamo a percepire rimane esclusivamente un riflesso di conferma spesso esterno!
In realtà questo riflesso è un qualcosa di molto profondo perché, se saputo utilizzare, ci dona immagini davvero particolareggiate capaci di quella conoscenza che scruta ed esplora l’essenza, oltre l’apparenza.
La vita è un gioco di specchi che ci svela.
Svelare è parola bella che significa togliere il velo.
E cosa troviamo allora?
Indizi che ci parlano di noi, di quella moltitudine e forza, parte profonda vera, vulnerabile, preziosa che è la nostra immensità di luci ed ombre amiche che convivono in noi e mutano continuamente.
“Il primo a invitare gli uomini a usare lo specchio fu Socrate, per spingere gli allievi a considerare il proprio aspetto come domanda filosofica, li invitava a riflettersi per riflettere, dando spazio alla voce dell’anima che sa che non siamo «solo» ciò che appare e passa. Di rado utilizziamo lo specchio «filosoficamente», per ri-flettere su chi siamo, ci specchiamo per sapere come ci vedono gli altri” (Alessandro D’Avenia)
Divertiamoci a rispecchiarci in più superfici riflettenti possibili per cogliere, soprattutto nei rimandi più “fastidiosi” parti di noi da approfondire.
Non sarà facile soprattutto all’inizio perché ci scontreremo con quello che giudichiamo … pian piano però troveremo in questa introspezione ricchezza … come sempre, dove meno ce la aspettavamo.
Esploriamoci e divertiamoci!!!
Acquisire consapevolezza significa restare curiosi, sospendere il giudizio e guardare oltre gli aloni per ripulire le immagini da distorsioni e convenzioni sociali che vorrebbero imporci riflessi di circostanza standardizzati accettabili.
Se non guardi oltre lo specchio ti ritrovi a vedere solo l’involucro apparente, cioè un effimero sostituto di te.
Stiamo al passo con il cambiamento, con le distorsioni di ciò che abbiamo finora creduto di forma differente e statica. Spostandosi, anche il mondo che ci circonda si sposta e ci mostra (mostra-mostri) volti ed immagini inaspettate, proprio come le immagini proposte all’inizio del post, immagini che suggerendo domande riflettono e fanno riflettere.
Immagini che scopriremo essere in continuo movimento, proprio come ognuno di noi e che ci renderà liberi solo se scegliamo di restare nella moltitudine, cioè di non fuggire da noi.
Buoni riflessi-oni ?
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