Dove metto le mie energie, il mio tempo?
A che cosa mi dedico e di cosa nutro le mie giornate?
Cosa ne faccio?
Dove sono rivolti la mia attenzione, il mio sguardo, il mio sentire, il mio desiderare le mie azioni? … potrei continuare, ma sembrano già abbastanza, queste domande/riflessioni.
Mi soffermo a ripercorrere mentalmente giornate trascorse e noto che sono ricche di ripetizioni, tipo “deja vu” senza però quel senso di soprannaturalità. Siamo nella ripetizione di eventi, pensieri, azioni, emozioni già vissuti, già visti..eppure..
Si, c’è un eppure che mi ronza in testa..
Trascorriamo la maggior parte delle giornate sopraffatti da pessime notizie, lamentele, mancanze, giudizi, critiche, difficoltà, sensazione di mancanza, inadeguatezza, senso di impotenza, pericolo o instabilità, imperfezione, velocità, rincorsa di popolarità, di visibilità…
ignoriamo le sfumature…
noncuranti del bello.
Ecco cos’ è quell’eppure…che mi ronza in testa…
È quella vibrazione che mi sta sussurrando:
e il bello, dove lo hai lasciato?
Forse lo abbiamo lasciato indietro ed essendo dietro, per forza non lo vediamo!
Tv, notiziari vari, polemiche, irrequietezza, ci assalgono a tal punto da farci credere che il mondo e la vita siano perlopiù negativi, duri, difficili, aridi, limitanti…e a forza di nutrirci di lati scuri ci convinciamo che i lati luminosi non sono sufficienti e per questo, li mettiamo nell’angolo senza renderci conto che, in quell’angolo, ci mettiamo la nostra capacità di illuminare ed illuminarci.
Così andiamo per il mondo a braccetto con quel bisogno di sentirsi protetti e con la spada sguainata imprecando al minimo accenno di chissà che scattando e litigando in auto se la persona davanti non parte immediatamente appena arriva il semaforo verde o se si sofferma per capire la direzione…
Ma dove stiamo correndo?
O forse, da cosa stiamo scappando?
Quest’oggi vorrei lanciare una “sfida” a quella parte di noi dedita alla routine inconsapevole che per inerzia ci sottrae dal bello nella quotidianità.
Proviamo a concentrare la nostra attenzione su quei particolari luminosi nelle nostre giornate. Affiniamo lo sguardo interiore, sperimentiamo, senza indugiare e godiamo di ogni “simil piccolezza” (passatemi il termine) in cui ci imbattiamo.
Potrebbe essere un incontro, uno sguardo fugace, un sorriso inaspettato, un gesto, un fiore sull’asfalto mentre siamo in coda lungo una strada, un volo d’uccello o il cielo sopra la nostra testa, il profumo del pane davanti ad un forno, il calore del sole sulla nostra pelle, un sapore gustoso, una musica nell’aria, un batticuore, l’odore della pioggia, una notizia piacevole, il riuscire in qualcosa, il chiudere una porta, il suono dei propri passi, un momento di relax goduto, la fine di un libro, un respiro ascoltato, un caffè con un’amica, un fischiettio che sbuca dalle mie labbra, un particolare fin’ora inosservato, una telefonata inaspettata, i colori e la luce del tramonto e via e via..
stupiamoci, godiamo delle sfumature.
Ripensiamoci a fine giornata, potremo anche scriverli…e soprattutto non scordiamoci di goderceli sul momento, quei ripetuti attimi (?) di vita bella che ci stanno davanti, sottratti all’inerzia del ripetersi di lati scuri in cui pensavamo, chissà perché, di essere immersi..
È cambiato qualcosa quest’oggi?
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