Dopo il post precedente “so-stare è dare valore” aggiungerei un pezzettino ancora.
…passo dopo passo…
Gli esseri umani sono esseri energetici che scambiano. Hanno potenziali innati che sbocciano al momento giusto soprattutto davanti ad ostacoli che diventano opportunità invece che muri e/o se incontrano, oltre alle “castrazioni” sociali, un grembo sociale (ogni persona passa da un grembo materno, ad un grembo sociale) capace di stimolarli e di vederli. Una cornice che valorizzi la capacità di ogni persona di estrarre la massima brillantezza dalla propria unicità (proprio come i diamanti).
Per ri-uscire (uscire di nuovo, dopo la prima “uscita”, che è quella della nascita) la persona si deve sentire inclusa in un NOI, è indispensabile rendere la persona partecipe, responsabile, vista: se non mi aspetto niente dall’altro (se lo svaluto), l’altro non farà niente.
Il noi è dato dal sostegno del grembo sociale che rappresenta il prendersi cura, il tessere relazioni sane anche attraverso il non detto, è affinare l’ascolto, è riappropriarsi dei significati, è contenimento, è confronto, è presenza, è amorevolezza, è mettersi in gioco … è credere nelle potenzialità umane!
La ri-uscita è strettamente connessa con l’ importanza di riattivare il desiderio perché questo è capace di farci evolvere, ci fa andare verso. E’ il motore della vita, così importante e potente che non dobbiamo mai trascurare: squilibrare tutti i desideri equivale a spegnere la vitalità, la vita, la dignità umana.
Non dimentichiamo che da sempre, l’ uomo ed il suo potenziale evolvono attraverso la ricerca del piacere, anche quando non lo percepiamo a livello mentale/razionale.
Perché il desiderio è così prezioso?
Perché fa percepire di avere un potenziale e di essere capaci di fare quella specifica cosa. Ecco l’importanza del desiderio, del desiderare e la necessità di allenare al/il desiderio, a farlo emergere, a goderne.
Il desiderio crea nell’individuo attivazione e direzionamento di se, crea energia vitale, attraverso un ciclo che si completa e che dona equilibrio attraverso il
desiderare – volere – arrivare – compiacimento.
Ivano Fossati, in una sua canzone (Lindbergh) canta : “..non sono che l’anima di un pesce con le ali, volato via dal mare per annusare le stelle. Difficile non è nuotare contro la corrente, ma salire nel cielo e non trovarci niente … dal mio piccolo aereo di stelle io ne vedo”
nell’essere umano è impossibile “non trovarci niente”! e, se guardiamo bene, le stelle sono sempre lì, per tutti noi.
Se l’uomo sperimenta esperienze positive capisce di possedere risorse inaspettate e questo partecipa a creare nuovi desideri e nutre il desiderio di sperimentare (un ciclo fluido che non crea blocchi e/o impasse). Desiderare, sperimentare e ri-uscita creano autostima e positività rispetto la propria identità, fiducia verso il futuro e verso il mondo. Crea una forte connessione con noi stessi, con quella parte più vera e profonda spogliata dai doveri routinari ed imposti che spesso non ci appartengono, non ci rappresentano e ci distraggono dall’essenza primaria.
Il desiderio porta l’essere umano a possedere, invece di essere posseduto: possedere permette di trovare soluzioni e dona consapevolezza della capacità di sorprendersi ogni giorno. Ed è nella meraviglia che, ogni giorno ri-troviamo la nostra ri-uscita ri-conoscendo, in quella stella luminosa nell’oscurità, un faro che ci guida e nel suo sfolgorio, la propria scintilla primordiale (vedi post: un biglietto per la luna- https://www.lucifralerobe.it/2023/06/).
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