Il dialogo delle voci interiori/dinamica dei Sè/voice dialogue, è un metodo ideato negli anni ’70 da Hal e Sidra Stone.
“Secondo il Voice dialogue l’ IO non è una realta’ monolitica, ma e’ costituito da una molteplicità di aspetti (o Sé interiori). Secondo la prospettiva del Voice Dialogue, la nostra personalità è composta di molte parti (o sé interiori) differenti; ogni sé ha il suo modo di pensare e percepire cose e persone, esercitando una specifica influenza sulla fisiologia, la postura, il modo di respirare, il tono della voce, le scelte e la gestione delle interazioni”. *www.voicedialogue.org)
Quando nasciamo abbiamo dentro di noi tutti i Sè, nessuno escluso.
Per esempio c’è il Sè Solare, ma anche quello Ombroso. C’è il Sè Altruista e anche quello Egoista. C’è il Sè Coraggioso e anche quello Pauroso. C’è il Sè Responsabile, ma anche quello Irresponsabile e così via.
Durante la crescita di ognuno di noi ci sono dei Sè, delle parti che diventano primarie e in cui ci identifichiamo totalmente (perché abbiamo imparato che attraverso quel comportamento venivamo amati: per esempio il Sè Altruista) e dei Sè che diventano rinnegati e che quindi giudichiamo in noi e negli altri (perché abbiamo imparato che quel comportamento non mi faceva sentire amato: per esempio il Sè Egoista, ma questi due Sè, potrebbero essere anche invertiti).
Questi sè, quando siamo piccoli, sono per ognuno di noi, salvifici perché proteggono le nostre vulnerabilità. Il fatto è che poi cresciamo e le dinamiche dovrebbero cambiare di conseguenza, ma non essendone consapevoli, rimaniamo invischiati in vecchi schemi che possono diventare limitanti e dolorosi in molti momenti della nostra vita.
Perché questi Sè sono così importanti? Perché da questi Sé, dipendono le nostre sorti.
Se ci identifichiamo totalmente e sempre, a prescindere, in quel Sè primario, non saremo liberi di scegliere quello che nel qui e ora è migliore e veramente utile perché non concepiamo l’alternativa.
Qui si aprirebbero mille bivi interessantissimi, ma per oggi, concentriamoci su uno di questi Sè particolarmente interessante.
Fra tutti questi Sè, di cui tutti siamo corredati fin dalla nascita ce n’è uno che si chiama Critico Interiore.
Il suo ruolo è quello di criticare noi stessi (il Sè che invece giudica gli altri di chiama Giudice).
Quando falliamo o non siamo conformi a come la società o noi stessi ci aspettiamo, il Critico ci massacra.
Il Critico si riconosce perché non è gentile, ha un’energia pesante che ci dice dall’alto verso il basso che siamo inadeguati, incapaci, non all’altezza, non abbastanza. Ci dice a gran voce che siamo dei falliti e ci mette in una situazione di profonda sofferenza.
È quella parte che fa capolino e ci fa sentire sotto esame ogni giorno.
Uno dei suoi luoghi preferiti è lo specchio oppure ogni situazione in cui egli ci vuole perfetti ed impeccabili, anche quando non ce n’è bisogno: cioè nella maggior parte dei casi!
È quella vocina non sana che ci vuole mettere sempre in luce.
È quella vocina che ci dice: “lui/lei lo farebbe sicuramente meglio!”, oppure ” non ce la farai mai!” …
Il Critico Interiore sarà sempre presente, in ognuno di noi e si presenta in noi ogni volta che ci sentiamo sbagliati. Non potremo mai e poi mai eliminarlo dalla nostra vita..
E allora!!!! ???
Allora… facciamocelo alleato ?
Il Critico se rimane uno sconosciuto in noi, non ci dá indicazioni che creano apertura e crescita. Invece di farci capire ed imparare crea immobilità. Ecco perché non è sano rimanere nel giudizio del critico.
L’immobilità blocca, la responsabilità svela me stessa, a me stessa e la ricchezza si genera attraverso l’ascolto e la consapevolezza.
Il critico non si può ignorare, si farà sempre sentire a gran voce, ma posso riconoscerlo.
Riconoscerlo mi serve per separarmi da lui invece di identificarmi in lui e attraverso una visione lucida mi prendo cura di me.
Capisco così che questa mia parte, il Critico Interiore, non è la verità assoluta, ma solo un punto di vista e lo riconosco perché non usa critiche costruttive, dice la verità assoluta non suggerendo, ma giudicando: ti dice che tu NON HAI VALORE, sarai sempre il brutto anatroccolo anche se invece sei bellissimo.
Fate attenzione a questa voce nella vostra testa ed al vostro stato d’animo…affinate i sensi perché il Critico Interiore è un piano distorto di protezione.
Attraverso la Visione Lucida/consapevole il Critico si può trasformare in un indizio e quindi in un’opportunità.
Per farlo ci sono alcune domande.
Al Critico chiedo:
qual’è la tua preoccupazione?
Conoscere cosa lo preoccupa significa riconoscere, rispettare e prendersi cura di una propria vulnerabilità.
A me stessa chiedo:
– il mio critico interiore, in che ambito/i della mia vita mi critica di più?
– perché lo ascolto?
– cosa potrebbe accadere se non mi identifico totalmente in lui?
Riconoscere questo mio Sè Critico Interiore mi dona un modo diverso di guardarmi.
Per esempio invece di essere Critico in maniera non sana e sentirmi costantemente sotto esame, potrei essere Curioso (ecco un altro Sè interessante) e quindi chiedere invece di criticare.
Il Critico dice: “essere eroe e forte, impeccabile e raggiungere gli obbiettivi a tutti i costi!” E noi chiediamoci: quali costi? La risposta sarà:” il costo è perdere me stessa”
Il successo vero non è paragonarsi a gli altri, ma allinearsi dentro di noi per intraprendere consapevolezza ed azioni che davvero hanno radici e forza.
– essere come io desidero senza perdere me stesso, la mia vera essenza:
Sono allineato con quello che davvero sono?
Prendetevi il tempo per rispondere, non ve n’è pentirete☺️
? Se vi ho incuriositi ecco un LIBRO per approfondire:
” Il critico interiore. Mai più contro noi stessi!” Hal e Sidra Stone.
? ringrazio Elena Dragotto ed Enrico Cheli
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