SUPERSTITE

Questo articolo è dedicato a chi come me si sente superstite a ciò che è accaduto negli ultimi anni. E’ come se ci fosse un taglio netto, un enorme discrepanza tra ciò che è accaduto prima e quello che sta accadendo ora. Complice a mio avviso, una velocizzazione di tutto, in tutti i campi, cambiamenti sempre più repentini. Mi sento catapultato in un mondo che non comprendo fino in fondo con cui faccio fatica a comunicare. Tutto si sta complicando con molta semplicità, dai rapporti relazionali con le altre persone alle tecnologie sempre più escludenti le persone di una certa età. La sensazione che mi sovviene è quella di disimparare molte cose e di non riuscire ad impararne altre. Mi ritrovo pieno di password, pin e id e non so perché. Mi dicono che fino a due anni fa eravamo salvi ora dobbiamo essere salvati da un disastro climatico imminente. La scienza ha fatto passi da gigante, ormai c’è un vaccino per tutto ma gli ospedali sono pieni più di prima. Ci sono paradossi di cui mi accorgo solo ora dopo aver vissuto la maggior parte della vita a sonnechiare. Mi sento come ad una festa dove tutti si divertono e io no, dove provo ad attaccare bottone con qualcuno ma ottengo feedback negativo. Anche la nostra lingua Italica sta cambiando, mi chiamano boomer, se non ho un out fit giuso non va bene se vai a fare un happy our o all’open bar. Mi sento qualcuno che è nel mondo ma non si sente di questo mondo. Durante la navigazione in acque pericolose abbiamo perso la rotta e siamo naufragati su un isola che non è ne dei tesori ne della speranza, ma forse l’isola di riflessione, su quello che siamo stati, che siamo e che vorremmo essere. Però vi dirò, fermarsi un po’ a guardare, osservare per comprendere, non è poi così male. Ognuno sull’isola ha perso tutto, nudi e crudi ci accingiamo a compiere un lavoro diverso, costretti a togliere le robe in eccesso, invece di accumularle.