L’ORTO E’ UNO SPECCHIO

La mia esperienza di vita nell’ambito dell’agricoltura è breve ma intensa. Da quando ho scoperto l’arte di fare l’orto, qualcosa in me è mutato. L’insofferenza dell’attesa di un qualcosa di immediato ha lasciato il posto a quell’attesa gradevole e paziente di vedere il risultato del lavoro svolto. Prendersi cura delle piante è come prendersi cura di alcune parti di sé, alcune vanno sostenute in modo più efficace, alcune vanno annaffiate di più, alcune vanno recise perché vecchie e non producono frutti. All’inizio avevo una gran fretta di trapiantare qualsiasi cosa e vedere se cresceva, tutti giorni non vedendo risultati immediati mi scoraggiavo, e credevo di non essere capace. Mio zio notò questo aspetto di me, mi prese da una parte e mi spiegò che se volevo ottenere risultati, prima dovevo studiare e progettare quello che volevo ottenere. Gli chiesi allora quale fosse il primo passo da fare, e lui mi disse che oltre a guardare le fasi lunari e informarmi sulle piante che volevo mettere a dimora, la cosa più importante è conoscere il terreno. Iniziare a conoscersi quindi è il primo passo da fare per capire cosa estirpare e cosa seminare dentro se stessi. Capii che tutto è collegato, le fasi lunari, la terra il sole, l’acqua erano diventati miei amici fidati, quelli che facevano gran parte del lavoro! Un altro aspetto è quello della fatica, perché è una pratica faticosa, anche qui però è uno sforzo diverso, sano, dovuto alla terra perché poi sarà ricompensato. Infine c’é il raccolto che premia tutto lo studio, la conoscenza, e la fatica, e la voglia intesa come volere di ricominciare tutto dall’inizio per vedere se si può migliorare qualcosa. Quindi è un lavoro di cesello dentro se stessi, conoscersi, seminare e recidere parti di noi che ci interessano che vogliamo sviluppare e gettare quelle che non ci servono più, attendere e vedere i risultati. Comunque sia il risultato si lavora ancora per affinare quello che si è conquistato, insomma l’orto è come un grande specchio nel quale ci si può riflettere.

RV