Analitico versus Analogico

Abbiamo passato molti decenni a cercare di scomporre la realtà materiale in tanti piccoli frammenti, sempre più piccoli, per capirne il funzionamento. Ottimo, stiamo ottenendo sempre di più il progresso della conoscenza. Abbiamo scomposto così tanto che adesso ci manca la visione d’insieme. Proprio come se smontassimo un bellissimo robot in mattoncini lego ma, avendo perso le istruzioni per rimontarlo, non sappiamo più come fare. Ed ecco che mi arrivano domande del tipo: “ho sempre gonfiore alla pancia, ho fatto analisi del sangue e delle feci, gastroscopia, colonscopia, videocapsula, test d’intolleranza al lattosio, al glutine, è tutto normale; e quindi? Me lo devo tenere?”. Se scomponiamo la materia perdiamo la funzione d’insieme, ma proprio l’infinitamente piccolo può darci una risposta: ad esempio, se guardo una cellula al microscopio, sembra il sistema solare; se guardassi il vitreo di un occhio al microscopio, questo sembrerebbe un cielo stellato. Se guardo la mia pelle da vicino, appaiono piccole venature, come quelle di una foglia. Se analizzo un essere umano, con il suo corredo di batteri, funghi e virus che lo popolano (il così tanto famoso macrobiota), sembra il pianeta terra. Ce ne sono a non finire, di analogie. E, badate bene, non sono similitudini, bensì l’espressione di un ordine immanente, onnipervasivo, in cui siamo immersi e di cui siamo fatti, dal mattoncino più piccolo a quello più grande. Questo sapere era già conoscenza medica quando il microscopio e le tecniche molecolari non esistevano ed è proprio arrivato il momento di riappropriarsene, con visione adesso più completa e più consapevole. Solo così potremmo davvero capirci e guarirci. 

Serve uno sguardo attento, acuto, nutriente, femminile, proprio come quello del fiore sopra. 

Luci;-).