Ecap tornò dalle sue commissioni ed io mi congedai dalla signora un pò confusa che cuciva. Avevo riflettuto nel nontempo, per scegliere la domanda più appropriata da porre.. Mi avvicinai a lui mentre camminava, con un cenno del capo gli feci capire che ero pronto a chiedergli qualcosa. Si voltò verso di me col suo sguardo penetrante ” dimmi pure” sussurrò. Ed io con un miliardo e mezzo di domande che potevo fare, gli feci quella più banale stile newage che potessi fare “perché siamo nati?”.
Ecap iniziò così a parlarmi del Pianeta Scuola. ” vedi, nell’universo non esiste il caso, tutto è perfetto e tutto ha un motivo, perfino le parole a volte belle e a volte brutte, che pronunciamo apparentemente non volute, hanno una funzione.” “E’ come la matematica, tutto deve tornare?” dissi io a bassa voce. Mi mise una mano sulla spalla e disse” non proprio, ma tra poco ti spiegherò meglio”. Mi lasciò così, e se ne andò. Continuai a camminare sul sentiero per esplorare quel posto così surreale. Più avanti scorsi una figura femminile, che camminava in maniera agitata davanti a me. Accelerai il passo per raggiungerla e appena le fui vicino le toccai la spalla. Si girò di scatto, era magra in volto, mi guardò con occhi preoccupati e mi chiese chi fossi. Io le risposi che non ero del posto e che aspettavo Ecap, lei allora iniziò a piangere.” Perché piangi?” chiesi, “perché non so’ se sto andando nella giusta direzione” rispose. ” Non so se faccio bene ad andarci, e se poi quando arrivo non c’è nessuno? Dimmi se faccio bene ad andare, tu sicuramente lo sai meglio di me.” Rimasi attonito, e per cercare di calmarla le chiesi il suo nome. ” Aisna, mi chiamo Aisna, lo dovresti sapere bene chi sono, mi conosci da molto tempo”. Occhi sbarrati, salivazione a zero e un senso di smarrimento invadeva il mio cervello. La guardavo e all’improvviso svanì gradualmente davanti a me. “La conosci davvero, è stata tua compagna di vita, e a volte viene a farti visita nei momenti più complicati.” Le parole di Ecap mi fecero tornare orientato ma non riuscivo proprio a capire chi fosse quella donna. “Vieni camminiamo” mi prese a braccetto e iniziò a parlarmi del Pianeta scuola.
” Il pianeta in cui tu ti sei incarnato è un pianeta scuola, è un pianeta in cui molti non vogliono tornare, perché è difficile da affrontare. Ci sono degli insegnamenti da cogliere e poi delle prove da superare proprio come a scuola. Poi ci sono gli esami e se non li superi, eccoti tornare a settembre per gli esami di riparazione. (continua…..)
R.V.
Ogni contributo è importante. Scegli l'importo che preferisci o inserisci un importo personalizzato.
Scopri le testimonianze di chi ha trovato conforto nelle pagine del nostro libro.
Un libro che ti prende per mano nei momenti di sconforto. Le parole sono un vero balsamo per l'anima.
Maria R.
Recensione Amazon
Un libro che ti accompagna nei momenti difficili, con riflessioni e consigli per ritrovare equilibrio e serenità.
Lascia un commento