Siamo nella cacca!

E’ abbastanza esplicito il titolo, ma non è esattamente quello che avete pensato…tante sono le mode sulle diete, devi mangiare quello e assolutamente no quell’altro, calorie, dieta a zone, dieta paleo, digiuno…ognuna spacciata come il bene assoluto, la scoperta del secolo, ognuna però che smentisce inesorabilmente le altre (come potrebbe essere possibile?). L’alimentazione va sperimentata, bisognerebbe intanto distinguere la fame dall’appetito, i bisogni dalle voglie. Già questo sarebbe un ottimo traguardo, durissimo da raggiungere ma piano piano ci si arriva, eh!

Le analisi del sangue di controllo sono il vostro appuntamento annuale per decretare il vostro stato di salute senza prima esservi osservati? Intanto partiamo dalle cose terra terra, che sono poi anche le fondamenta per una corretta alimentazione: come si presenta la nostra cacca? Yuhuu, c’è qualcuno che vuol parlare di questo? Solo i veterinari se ne possono interessare? Oppure è un tabù di cui poteva parlare solo Benigni nel famoso e satirico inno (per chi non lo conoscesse https://www.youtube.com/watch?v=p15do9cxv48)? A tal proposito dedico una breve filastrocca come inno personale alla cacca.

Filastrocca della cacca.

Il prodotto da noi fatto che solerte cade in basso

fila liscio senza sforzo e fa pluff come un bel sasso

casca dritto il salsicciotto

punta dritto a giavellotto

il marrone in generale 

risultato è della bile

non temere per la puzza

presto presto poi si smorza

il più bel è che se ne va

senza sporco dal di qua.

Pochi concetti ma chiari: se la cacca non è così come l’ho raccontata, vi state ammalando. E allora, cambiate fino ad ottenere il risultato voluto. Mangiate troppo? Non masticate fino a ridurre il cibo solido in liquido? Mangiate poche verdure? Bevete poca acqua? Assumete pochi semi (cereali intergrali, legumi, semi oleosi, uova, frutta a guscio)? E ancora, siete bloccati in emozioni “negative”? Avete presente cosa vuol dire avere il “cuore vuoto”, non oppresso da blocchi emotivi?

Alle prossime puntate divulgative sulla salute. Già, perché la divulgazione è un dovere di chi cura. 

Luci;-)