Il Mentore (o i mentori?).

E’ un po’ di tempo che cerco di capire perché alcune persone si ammalano, altre no, alcuni malati guariscono con le loro forze, altri hanno bisogno di cure complesse…e’ solo un caso? La risposta è ovviamente no. 

La medicina cinese potrebbe darmi delle risposte, così ho pensato che sarebbe stato bello diventare medico agopuntore (passare dalla terapia intensiva all’AGP puntura e’ un bel ventaglio d’esperienza). Ed ecco la mia mentore: me stessa. L’idea che abbiamo di mentore rimanda alla mitologia dell’Odissea, c’immaginiamo un anziano saggio e paziente che tramanda il suo sapere al giovane allievo, motivandolo nella passione per i suoi talenti e per la sua vocazione. Direi che non e’ così semplice e chiaro. Un mentore solo non basta mai , ha bisogno di tanti alleati, a volte camuffati da nemici, a volte sussurranti e difficili da individuare, altre volte espliciti spingitori (mi viene in mente lo spezzone comico di Corrado Guzzanti sugli spingitori di cavalieri ?).

Per esempio Marco, che fa il commerciante, mi ha incitata ad iniziare questo percorso: ha provato su di se’, dice l’agopuntura funziona ed e’ disposto a fare da cavia. Poi ci sono stati vari suggeritori, che hanno insinuato il dubbio: “perché non studi anche medicina cinese?”La mia risposta secca fu:”ma quante cose devo sapere? Mi bastano e mi avanzano quelle che so!”. Siriana poi è stata la vera spingitrice: “Secondo me faresti bene ad iniziare ad occuparti anche di agopuntura”. Io risposi: “Ma Siri, come faccio? Già lavoro tutti i fine settimana, poi se ci metto anche quello!?”. Di nuovo lei, impietosa: “questi sono solo i limiti e le scuse che stai cercando per rimanere nella tua zona di comfort. Se inizi ora, tra tre anni avrai finito”. Oh cavolo, me l’aveva detta bella…ed e’ ripensando a questa frase che ho trovato il coraggio di schiacciare il pulsante di richiesta d’iscrizione alla scuola, con i costi e con il sacrificio che avrebbe comportato. Sacrificio poi non tanto, i primi due giorni di lezione mi è sembrato di volare! 

Perché non annoverare tra i mentori anche chi si pone come nemico, rendendoti la vita impossibile fino a quando cambi strada verso la tua vocazione? L’argomento è interessante.

Anche i miei figli sono stati per me dei mentori. Mi hanno fatto da specchio, mettendosi in conflitto con me in una fase della mia vita di stallo emotivo. Era come se mi dicessero:” ehi mamma, quindi? Che ne vuoi fare della tua vita? Non lo vedi che così non sei felice?”. Si sono messi al mio servizio, anche se il conflitto con me ha procurato loro qualche ferita emotiva, sicuramente.

Imparare ad ascoltare e a vedere cosa c’è sotto la superficie, quello sì che rende felici.

Luci ;-).

PS: Un esempio di spingitore ? https://www.instagram.com/reel/CkqC6A3qxV5/?igshid=MDJmNzVkMjY=