Pianosa e la sua energia.

In vacanza sono stata a visitare Pianosa, una delle sette perle dell’arcipelago Toscano. La mitologia narra infatti che le isole nacquero dalle perle cadute in mare dalla collana di Venere. La storia del carcere s’intreccia strettamente con quella dell’isola. In particolare mi è rimasta impressa la figura del cavalier Leopoldo Ponticelli, secondo direttore del carcere dal 1871 al 1892. A lui si deve il massimo sviluppo delle costruzioni nell’isola (in stile neogotico con intonaci dipinti da colori vivaci) e l’organizzazione della colonia penitenziaria in poderi, il tutto con uno scopo ben preciso: 

educare i carcerati al benessere, alla cura ed alla bellezza, una via efficace all’evoluzione dell’essere umano. 

Non importava quanto fosse produttiva la colonia, bastava che fosse autosufficiente (e lo era). A mio parere Ponticelli e’ stato un leader visionario e “senza tempo”: la sua idea non invecchia e può essere adatta proprio a tutti. Quel che lui diceva di se’: “sono stato direttore di carceri, amministratore, ingegnere, agricoltore e medico…senza che per questo sia venuto il finimondo”…a voi l’interpretazione di questa frase. Questo modo di concepire la detenzione si e’ riflesso per anni sulla vita anche di tutti i Pianosini. La foto in alto ritrae una gara ciclistica aperta a tutti: galeotti, guardie e civili. 

Poi c’è stato lo sfratto dei civili, il carcere di massima sicurezza, il muro di cemento, la detenzione dei brigatisti, il 41-bis per i mafiosi, elicotteri, aliscafi militari…

Adesso è tutto finito. Pianosa, con la sua energia, si è ripresa tutto quello che le spettava.

Luci;-)

P.S. leggete il post  ” La nostra ospite Alessandra” che è stata ispirata da quello scritto oggi, scrivendo il post successivo ?