Penso che stiamo vivendo in un’epoca poco incline al fare, spesso soffocato dal dire (attraverso il lamento) fine a se stesso.
Non fraintendetemi, il dire è importante, così come esprimere quello che non ci va bene. La lamentela esprime un disagio, una difficoltà che è giusto e sano osservare, comunicare e sbrogliare.
Il dire diventa quindi crescita costruttiva e prezioso ascolto dei propri bi-sogni e del proprio sentire. Diventa fondamentale perché ci direziona verso l’ascolto profondo di sé stessi, ci mette in contatto con i propri desideri e voglia di cambiamento e/o tras-Form-Azione.
Invece approfon-dire troppo, spesso ci allontana da noi stessi e dai veri bisogni.
Il dire e ri-dire diventa allora una trappola routinaria, un surrogato che ci distrae da quello che davvero ci serve.
Ci distrae dal genuino percorso verso il ben-essere e il bene-stare. Rimaniamo incagliati e totalmente identificati nel solo pensiero, nel solo trovare un colpevole, una scusa o un responsabile esclusivamente esterno da noi.
Quello che sta fuori da noi è ciò su cui NON abbiamo potere personale (non un potere su, ma un potere di, legato alla capacità, alla fiducia e all’azione).
Questo non è utile, nè costruttivo.. direi anzi che è dis-utile e distruttivo, ci fa sentire incapaci e svalutati.
Rimanere incagliati, fermi e cristallizzati blocca l’azione, il desiderio e l’ascolto. Diminuisce la capacità di vedere oltre, limita la creatività ed il potere delle proprie scelte, tende a deprimerci e ci annega nel loop del mal-essere e dell’immobilitá.
Quando sentite che qualcosa non va, non vi fa star bene, concentratevi sulla bellezza di essere in ascolto, sintonizzatevi con voi stessi con fiducia. Sentitevi Presenti, protagonisti e allora non vedrete l’ora di vivere, di agire, di migliorare e di partecipare attraverso il fare.
Sul vocabolario etimologico la parola fare deriva dall’inglese antico fær che significa “VIAGGIO, STRADA, PASSAGGIO”.
Credo che l’etimologia di questa parola, fare, stuzzichi davvero il desiderio di agire, di mettersi in VIAGGIO in quella STRADA di PASSAGGIO che ci mette in contatto con noi stessi nel qui ed ora che ci conduce verso la scelta, la crescita, la progettualità, la responsabilità, il cambiamento, la trasform-azione ed il gusto di essere parte cre-attiva del proprio vivere e del desiderare.
Credete in voi e fate buona strada.
Francesca :•)
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