La postura.

“Pensionato che osserva i lavori in corso”, fa sorridere già cosi…ma cosa si nasconde dietro il suo capo chino in avanti, la schiena curva e il corpo che rimane indietro, le mani che si tengono tra loro? La sua mente funziona bene, riesce ad immaginare come lavorerebbe lui al posto degli operai, avrebbe voglia di darsi da fare (testa avanti). La sua condizione di pensionato e forse anche le condizioni fisiche non glielo consentono, pertanto lascia il corpo indietro e addirittura si lega i polsi da solo, come se fosse in arresto. 

“Spalle contratte verso l’alto”, capita spesso a tutti noi, mentre siamo al computer o anche mentre mangiamo. E’ la preparazione all’attacco, come se ci dovessimo difendere da qualche minaccia. Dietro si nascondono ansia e anche un pò di rabbia che, attenzione, se non riconosciute ed osservate rischiano di cronicizzare, logorandoci. OSSERVIAMOCI.

“Braccia conserte”, può indicare una chiusura, spesso per paura di esser ferito, protezione del cuore che alberga l’anima. 

“Sguardo alto e petto in fuori”: ancora, la mente rimane indietro mentre si dà spazio al fisico e alla dimostrazione della sua forza. 

Non sono certo un’esperta di linguaggio del corpo, sono stati scritti libri su libri, è senz’altro un argomento da approfondire per riuscire a decodificare il linguaggio non verbale con cui continuamente comunichiamo con gli altri ma che non riusciamo a far emergere a livello conscio. Ci consentirebbe di conoscere meglio chi ci sta di fronte, al di là delle parole; devo dire che al riguardo l’intuizione ci viene sempre in aiuto. 

Ci consentirebbe di esprimerci al meglio, ma soprattutto ci consentirebbe di conoscerci, di soffermarci almeno qualche minuto al giorno su noi stessi, nelle nostre giornate frenetiche da criceti nella ruota. Questa osservazione ci aiuterebbe a fermare il tempo, aprirebbe una piccola finestra di libertà (quella vera) che potrebbe un giorno diventare un portone. 

“Conosci te stesso”, diceva un tal Socrate…difficilissimo. 

Luci;-)