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Il piccolo manuale di pronto soccorso per l'anima
LO SCONTO COSTOSO
12/04/2023
C’è bisogno di una premessa indispensabile prima di continuare a leggere, ed è questa: regalatevi di vedere il breve filmato “consigliato” :•) in fondo al post!
Adesso possiamo iniziare.
Non dare per scontato, non essere sbadato con la tua vita!
Frase sentita mille volte, considerata bella, ma .. proviamo davvero a metterla in pratica, divertiamoci a sperimentare nel quotidiano piccoli pezzettini di novità che in realtà potremmo scoprire poi non così nuovi.
Se rallentiamo, ci prendiamo il tempo di soffermarci ad osservare davvero, a sentire, potremmo iniziare a notare cose mai viste prima in un luogo o in un gesto a noi molto familiare.
Per esempio.. in che posizione è il mio piede destro adesso? oppure, com’è il mio respiro in questo momento? per dirlo devo sicuramente fermarmi ad osservarlo altrimenti non saprei..eppure respiriamo da una vita! ma siccome “va da sé” lo diamo per scontato e non ci facciamo caso.
Ci sono altri esempi.. potreste pensare a quante volte abbiamo dato per scontato immagini o significati senza soffermarci e quindi senza mai sapere se davvero quello che ho visto o percepito corrisponde a realtà. A volte capita di accorgersi subito (per le cose più evidenti), altre volte capita di ripensarci più tardi..a volte accade di non accorgersi proprio.
Non accorgersi significa dare ed avere un significato diverso della realtà che ci circonda e di cui facciamo parte (anche se ognuno vede il mondo con i propri occhi), non accorgersi significa toglierci consapevolezza, scelta e possibilità.
Spesso per fretta, comodità, abitudine, condizionamento culturale o sociale diamo per scontato, attribuiamo significati, colori, pensieri, mettiamo etichette standard per semplificare. Il che a volte è utile, altre volte ci incasella in automatismi disutili.
Questo tende ad accadere perché l’esperienza ci condiziona e la mente recepisce in base alle esperienze passate piuttosto che aprirsi ad un significato che potrebbe, quella volta, essere differente. Soprattutto nelle “forme” simili vediamo quello che ci aspettiamo di vedere e non necessariamente quello che davvero il presente ci presenta.
La routine ci semplifica, ma non ci fa evolvere a differenza di quando riusciamo a rompere gli schemi.
Quante volte, quello che non rientra nella nostra “cornice” viene scartato, escluso, impoverito di significato e valore?
Accade in automatico, così non ci destabilizziamo da un passato che “è sempre stato così”.
Ma poi cosa destabilizzeremo? (provate davvero a darvi una risposta, ora!)
Ecco, siamo dei sabotatori, degli auto-boicottatori spesso inconsapevoli di noi stessi ?.
C’è però un altro modo, un altro tempo: chiamato io.
Mi piace chiamare “io” il tempo della conoscenza che impara quando sono in un contatto profondo con me stesso .. quella parte d’io che in maniera innata, sá, a prescindere dal resto.
Un tempo che ha a sua volta bisogno di tempo, per avvicinarsi a sè e scoprire che le cose possono essere anche distanti da come ci appaiono: non siate sbadati.
L’invito è quello di essere curiosi, rallentare, ascoltarsi, soffermarsi, accogliere senza pre-giudizio per affinare una nuova “vista” che ci permetta di non temere l’imprevisto ma di renderlo una conquista divertente.
Non abbiamo bisogno dello sconto! Perché in questi casi lo sconto ci fa pagare, in realtà, un caro prezzo, cioè la cecità parziale.
Siamo tutti capaci di sostenere e so-stare (saper stare) negli imprevisti della vita.
Ed è proprio così, una volta visto il particolare con raffinatezza, sapremo nuovamente riconoscerlo.
Francesca :•)
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